Fulcanelli: il raggiungimento dell’immortalità grazie alla Pietra Filosofale

 

fulcanelli

Un grande mistero,che nessuno è mai riuscito a svelare.

L’ultimo alchimista,l’ultimo anello di una catena forse.Dietro lo ‘psuedonimo’ FULCANELLI nessuno sa chi si cela. Le sue opere furono pubblicate in Francia,da un suo discepolo,Eugene Canseliet; altro personaggio enigmatico. Restano le sue opere, alcune delle quali citate nella bibliografia, e quelle del suo Maestro Fulcanelli,dal quale ricevette  il compito di riordinare gli appunti,aiutato dal pittore Juliene Champagne.

Che Fulcanelli sia stato un personaggio singolo o l’unione di più persone come sostenuto da Genevieve Dubois in un suo libro, ha un’importanza relativa, per lo studioso di alchimia. Il merito di Fulcanelli è di aver riportato l’alchimia nell’ambito della nostra cultura,che l’aveva in gran parte emarginata, ripresentandoci i testi classici,definendone le teorie generali,gli scopi e le tecniche operative.Ci ha permesso una ‘lettura simbolica’ di ciò che è contenuto nei testi antichi,nei monumenti pervenutici,nelle pietreforse per metterci in guardia dalla nostra corsa sfrenata verso un inutile progresso materiale. Sembra che, chiunque egli fosse, sia comparso alla soglia del XX secolo per rivelare all’umanità i segreti di quell’Arte Alchemica che si stavano cancellando sotto le macerie delle disfatte umane.

Solo Canseliet sapeva chi fosse questo Maestro. Qualcuno arrivò quindi a dire che non poteva trattarsi altri che di lui stesso, ma non sembra sia  così, poichè Canseliet non raggiunse mai la Pietra Filosofale, per sua stessa ammissione, mentre a Fulcanelli è riconosciuto di aver ottenuto il donum dei, entrando in tal modo nella schiera degli Adepti Immortali.

La-Pietra-Filosofale

Dopo aver ottenuto la Pietra, scomparve per molti anni…dal piano ‘fisico’, fino a che Canseliet  riferì di averlo incontrato due volte. Nel 1952 Siviglia, quand’era ospite in un  castello. Canseliet era nato nel 1899 e aveva dunque 53 anni; il suo Maestro Fulcanelli  avrebbe dovuto averne 113 stando alle parole di Canseliet stesso, ma ne dimostrava quanti lui.

Canseliet ‘ritrova’ Fulcanelli nel 1952 e così ci descrive l’incontro,nell’intervista rilasciata ad Amadou:” ...non mi aspettavo di incontrare Fulcanelli, il quale mi disse “Ma allora mi riconosci?“.Quando avete conosciuto qualcuno da ragazzo è difficile che poi lo riconosciate quando ha raggiunto i 25 anni.Il caso citato è esattamente l’opposto…era come se fosse andato a ritroso nel tempo, anche se si riconosceva ogni tratto del suo viso; le orecchie, la forma, l’attacco dei capelli, certo brizzolati,ma comunque neri…Non ho potuto vedere se avesse molti denti nuovi…ma nel complesso,quale portamento…”.

Amadou allora chiese a Canseliet se il suo Maestro non fosse più lo stesso socialmente ed egli rispose che in effetti non lo era, non è più sul piano sociale;è sulla terra ma si tratta del Paradiso terrestre…L’Alchimista che riesce, entra nell’eterno presente e, d’un tratto, ha la conoscenza del passato e dell’avvenire. Egli sa tutto… “Come sapete se adesso egli è vivo o morto?” domanda Amadou -Non ne so nulla. Ma per loro il tempo non conta.

(da AMADOU Robert: Le Feu du Soleil. Entretien sur l’Alchimie avec E. Canseliet Jean-Jacques Pauvert, Paris, 1978)