L’Isis conquista Palmira: Già distrutti alcuni monumenti

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PALMIRA – Palmira è caduta. L’antica e preziosa città siriana è finita nelle mani dei miliziani dello Stato Islamico, che adesso controlla le importanti vie di comunicazione che la attraversano e il suo sito archeologico. Uno sviluppo repentino, dopo giorni di assedio e combattimenti, incursioni e ritirate. Dall’Iraq, intanto, in serata giungono voci da testimoni e fonti militari secondo cui i jihadisti del Califfato, dopo aver preso Ramadi, avrebbero sfondato le linee difensive irachene a est della città, nella zona di Husaiba, lungo la direttrice che porta a Falluja e Baghdad, alimentando così la loro espansione. L’esercito iracheno si sarebbe ritirato in attesa di rinforzi. E in serata arriva un’altra drammatica notizia da Al Arabiya: “L’Isis ha preso il controllo di unvalico di frontiera tra la Siria e l’Iraq, quello di Al Walid, in territorio siriano, dopo che le forze del regime di Damasco si sono ritirate”.

Bombardamenti delle forze governative. In risposta questa mattina l’aviazione governativa siriana ha bombardato la zona archeologica e il centro moderno della città di Palmira, colpendo tra l’altro una moschea e una scuola. Secondo l’Osservatorio siriano dei Diritti Umani, non è chiaro se i bombardamenti abbiano causato perdite o danni materiali in questa area. Da quanto gli estremisti hanno messo le mani sulla città, da cui si sono ritirate le truppe governative, non si sa quale sia la situazione all’interno della località e nella sua parte antica, situata alla periferia sud-occidentale dell’abitato.

Dopo la conquista di Palmira, l’Is ora ha il controllo di più della metà del territorio siriano. I miliziani, che già avevano conquistato larghe parti della Siria a nord e a est, per la prima volta hanno preso un’importante città nel centro del Paese, sottraendola al controllo delle forze governative. In questo modo, lo Stato islamico domina su 95mila chilometri quadrati ed è presente in 9 province. Le zone nelle mani degli jihadisti sono in larga parte disabitate, mentre le principali città del Paese, compresa la capitale Damasco, si trovano nella regione occidentale al confine con il Libano e sulla costa e sono difese dall’esercito.

La situazione a Palmira. Fonti sul terreno (riportate dall’Ansa) raccontano che i jihadisti hanno imposto il coprifuoco totale in tutta la città di Palmira, da diverse ore non più servita dalla corrente elettrica. Le fonti proseguono affermando che sono in corso rastrellamenti casa per casa da parte di miliziani dell’Is alla ricerca di miliziani lealisti e militari governativi ancora in città. Dai megafoni posti sui minareti delle moschee di Palmira, l’Is ha diffuso un messaggio alla popolazione invitando la gente a non collaborare con “le bande di Assad”, in riferimento ai militari del regime del presidente Bashar al Assad. Le vie della città, concludono le fonti, sono deserte e sono sotto il pieno controllo dello Stato islamico.