Circuiti elettronici da mangiare

La recente invenzione di un gruppo di scienziati italiani permetterà lo sviluppo di microcircuiti commestibili. Permetteranno di realizzare farmaci intelligenti, di mettere a punti dispositivi diagnostici ingeribili e di tracciare degli alimenti.

Un team di ricercatori italiani ha sviluppato una tecnologia innovativa che permetterà di equipaggiare pillole e compresse, ma anche verdure e bistecche, con circuiti elettronici commestibili e renderle così intelligenti.

L’idea è stata stata messa a punto nei laboratori del CNST, il Center of Nano Science and Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Milano, da una squadra guidata da Mario Caironi e Guglielmo Lanzani.

BUONO QUESTO CIRCUITO. «L’elettronica ingeribile è un filone di ricerca che ha l’obiettivo di realizzare dispositivi e circuiti elettronici interamente in materiali organici, contenenti carbonio, non nocivi per l’uomo, biodegradabili e possibilmente assimilabili dal corpo umano», spiega Guglielmo Lanzani.

I circuiti… mangiabili sono costruiti con contatti in argento, un materiale già utilizzato per le decorazioni in pasticceria, montati su uno strato isolante di cellulosa commestibile. Tutti i materiali sono stati testati dai ricercatori e sono risultati completamente atossici e biocompatibili.

PASTIGLIA INTELLIGENTE. Una tecnologia simile a quella dei tatuaggi dei bambini permette di trasferire questi speciali circuiti su pillole, farmaci o alimenti da ingerire. Ma a che cosa possono servire una pastiglia o una zucchina smart? Per esempio a comunicare con l’esterno, ai medici o ai familiari del paziente, che una medicina è stata assunta, quando, in che quantità e in quali condizioni cliniche (Ph, glicemia, temperatura, ecc).

L’elettronica da mangiare permetterà anche di sviluppare nuovi metodi non invasivi per la diagnosi di numerose malattie dell’apparato digerente: la pillola intelligente consentirà di raccogliere informazioni sull’assimilazione dei cibi, sulla motilità dell’intestino, sull’insorgenza di infezioni batteriche.

FRESCHEZZA GARANTITA. La scoperta dei ricercatori italiani potrebbe inoltre avere interessanti impatti nel settore dell’alimentazione. I circuiti commestibili potrebbero per esempio essere stampati su frutta e verdura, carne, uova, pesce, latticini così da permettere un controllo di qualità costante lungo tutta la catena di distribuzione.

«Attualmente il bacino di applicazioni perseguibili dall’elettronica commestibile è interamente da esplorare» racconta Giorgio Bonacchini, primo autore della pubblicazione. «Nel futuro i frigoriferi delle nostre case potrebbero essere dotati di una tecnologia in grado di dialogare con i circuiti edibili stampati sugli alimenti contenuti al loro interno, rilevando e comunicando lo stato di conservazione e prossime scadenze di ognuno di essi».

 

Fonte: Focus.it